Busta paga più pesante: Allo studio del governo Meloni la flat tax su straordinari, notturni e festivi
- azionesindacalefvg
- 5 giorni fa
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Flat tax su straordinari, notturni e festivi: nuove misure fiscali per sostenere il reddito dei lavoratori. Il Governo di Giorgia Meloni sta elaborando una serie di interventi fiscali volti a sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti, in particolare nel settore privato. Tra le misure al vaglio, spicca l’introduzione di una flat tax applicata a specifiche componenti accessorie della retribuzione, come straordinari, lavoro notturno e prestazioni rese nei giorni festivi.

La proposta prevede l’adozione di un’imposta sostitutiva, con aliquota ridotta rispetto all’Irpef ordinaria, applicabile alle cosiddette “entrate variabili” delle retribuzioni. Lo schema sarebbe analogo a quello attualmente previsto per i premi di produttività, con un’aliquota agevolata (attualmente pari al 5%), e soglie massime di imponibile agevolabile e di reddito complessivo del lavoratore beneficiario. Tale misura, se inserita nella prossima legge di Bilancio, consentirebbe di aumentare la convenienza economica del lavoro extra per le fasce di reddito medio-basse, favorendo un incremento diretto del salario netto senza incidere sul costo del lavoro per le imprese.
Indicizzazione automatica dei salari per i contratti scaduti. Accanto alla detassazione delle componenti variabili del salario, il Governo sta studiando un meccanismo di salvaguardia del potere d’acquisto per i lavoratori interessati da contratti collettivi scaduti da oltre due anni. A partire dal mese di luglio di ogni anno, fino all’effettivo rinnovo contrattuale, le retribuzioni sarebbero adeguate automaticamente in base alla variazione annua dell’indice IPCA (al netto dei beni energetici), rilevato dall’Istat. Questa misura servirebbe a garantire un aggiornamento provvisorio ma costante delle retribuzioni all’inflazione, in attesa del rinnovo formale dei Ccnl.
Incentivi alle imprese che rinnovano i contratti rapidamente. È inoltre in discussione un pacchetto di incentivi fiscali destinati alle imprese che completano il rinnovo dei contratti collettivi entro sei mesi dalla scadenza. Le ipotesi prevedono: La riduzione temporanea dell’Irpef al 5% sugli incrementi retributivi derivanti dal rinnovo, per un periodo di tre anni; In alternativa, un abbattimento del 50% sulle imposte dovute sulle medesime voci salariali incrementali. Tali misure mirano a promuovere la tempestività nei rinnovi contrattuali, con effetti positivi sulla continuità dell’adeguamento dei salari al costo della vita.
Copertura finanziaria: il ruolo del settore bancario. Un punto cruciale riguarda il reperimento delle risorse necessarie per finanziare l’intero pacchetto di interventi. Il Governo sta valutando la possibilità di coinvolgere il settore bancario, in un’ottica di collaborazione istituzionale, al fine di evitare tensioni analoghe a quelle sorte in passato con l’introduzione della tassa sugli extraprofitti. È previsto, a tal fine, un confronto con i vertici dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), per concordare eventuali forme di contributo da parte degli istituti di credito a sostegno delle misure redistributive e di welfare salariale.
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