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Risoluzione del rapporto di lavoro


Se l’azienda viola il diritto di repêchage ( ripescaggio), il lavoratore licenziato va reintegrato
La Suprema Corte ha chiarito che quando un’azienda licenzia un dipendente per giustificato motivo oggettivo (ad esempio, per una riorganizzazione) ma viola il diritto di repêchage – ovvero, non prova di aver fatto tutto il possibile per ricollocarlo in altre mansioni – il licenziamento non è solo illegittimo, ma la sanzione è la più grave possibile: la reintegra nel posto di lavoro. Con la sentenza in esame si eleva il dovere di ripescaggio
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22 lugTempo di lettura: 3 min


La revoca delle dimissioni. Fino a quando il lavoratore può ritornare sui suoi passi e come deve correttamente agire
La revoca delle dimissioni deve avvenire con le medesime modalità telematiche con cui sono state presentate. Ciò significa che il lavoratore può accedere autonomamente al portale del Ministero del Lavoro con le proprie credenziali SPID o CIE (oppure rivolgersi a un soggetto abilitato come un patronato) e annullare la comunicazione precedente, purché ciò avvenga entro 7 giorni dall’inoltro iniziale.
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19 lugTempo di lettura: 5 min


Quando i somari dirigono il personale i danni non si contano e spesso sono anche irreversibili. Licenziamento e L. 104Â
Una sentenza del Tribunale di Bologna, davvero esemplare, interviene a gamba tesa per bocciare un’indagine investigativa orchestrata da un dirigente per incastrare un collaboratore subordinato.Â
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11 lugTempo di lettura: 4 min


Licenziamento nullo se poi viene assunto un altro dipendente: come incastrare l’azienda
Esaminiamo un fatto che non è difficile ritrovare nella cronaca del lavoro di questi ultimi anni. Un’azienda sopprime una postazione di lavoro e, come prevede la legge, offre al dipendente altre mansioni per non mandarlo definitivamente a casa. Quest’ultimo, però, rifiuta la posizione perché i nuovi orari sono incompatibili con le sue necessità personali e familiari. A questo punto, scatta il licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
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11 lugTempo di lettura: 4 min


Licenziamento collettivo e licenziamento individuale. Sindacati e magistratura a braccetto
un principio cardine del nostro diritto del lavoro impone al datore di lavoro, prima di poter licenziare, di verificare l’impossibilità di ricollocare il dipendente in altre mansioni equivalenti o anche inferiori all’interno dell’assetto aziendale. È una tutela fondamentale. Ora con la sentenza 980/2025, peraltro allineata al consolidato giudizio degli Ermellini, ufficializza che questa tutela svanisce completamente nel contesto di un licenziamento collettivo ai sensi della l
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4 lugTempo di lettura: 4 min
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